Patriota italiano. Carbonaro fin dal 1834, fu tra i più accesi
cospiratori contro il regime pontificio, attività per la quale fu
arrestato nel 1844 e condannato all'ergastolo. Compreso nell'amnistia elargita
da Pio IX nel 1846, partecipò alle attività del movimento liberale
tra il 1846 e il 1848 e combatté nella campagna del Veneto. Membro del
comitato esecutivo della Repubblica romana nel 1849, fu ministro del Commercio e
della Guerra. Caduta la Repubblica fu esule con Mazzini, da cui però si
allontanò dopo i moti del 1853. Sempre convinto repubblicano, si
avvicinò alle posizioni della Società Nazionale. Deputato nel
1862-67, nel 1870 formò a Roma una giunta di Governo, di matrice
chiaramente repubblicana, che per tale sua caratteristica fu prontamente sciolta
dal generale Cadorna (Roma 1816 - Londra 1871).